Perché pubblicare i redditi...


Perché lavoro per/in una associazione e credo che i soci abbiano diritto di sapere quanto sono retribuiti i dirigenti. 



Perché lavoro per/in una associazione che prende soldi pubblici e riceve donazioni. E credo che chi (pubblico o privato che sia) destina soldi alle Acli abbia diritto di sapere quanto sono retribuiti i dirigenti. 


Perché lavoro per/in una associazione che sta cercando di affrontare una difficile azione di riorganizzazione per giungere ad una maggiore sostenibilità. E per farlo sta facendo e chiedendo sacrifici. E credo che "Quando si chiedono sacrifici alla gente che lavora ci vuole un grande consenso, una grande credibilità politica e la capacità di colpire esosi e intollerabili privilegi. Se questi elementi non ci sono, l’operazione non può riuscire. (Enrico Berlinguer)". 

Il compenso che ricevo per il lavoro che svolgo è stato oggetto di dibattito all'interno della Presidenza. Che ha stabilito dei criteri corrispondenti ai livelli di responsabilità dei dirigenti: componente di Presidenza, vice Presidente, Segretario Generale e Presidente. E che ha ridotto i compensi rispetto al mandato precedente. Poi so che l'applicazione concreta per ognuno ha dovuto tenere conto di situazioni differenti in base a presenza di precedenti rapporti di lavoro, ad altre collaborazioni etc... 

E' un taglio sufficiente? Il compenso è tanto? E' poco? E' giusto? E' sbagliato? Le risposte possono essere molte. E contengono moltissimi aspetti. Rispetto al ruolo delle associazioni come le Acli nella società, alle competenze, al carico di lavoro, alle responsabilità, alla precarietà o stabilità del lavoro, all'equilibrio tra ruoli tecnici e politici, al quadro generale di sostenibilità... 

Personalmente io ritengo che: 
- rispetto alla media degli italiani sia oggettivamente tanto. 
- rispetto a (certi) dirigenti di altre fasi storiche sia oggettivamente di meno. 
- rispetto a dirigenti di altre organizzazioni simili, francamente non lo so e onestamente sarei curiosa.

Io so che potrei trovarmi da un momento all'altro senza un lavoro, senza nessuna rete di sicurezza, in una fase storica complessa, donna, con due figli, 40 anni suonati e tutte le energie di questa fase dedicate all'associazione senza aver costruito altro. 

E so che sarei disposta a ridurre ulteriormente se questo stesse all'interno di un piano generale di senso e di sviluppo dell'associazione. 

Credo che le valutazioni personali possano essere varie. Ma credo che poi quel che conta sia la decisione associativa. 

Quindi: una infografia di sintesi con dichiarazione completa.





Cosa vuol dire pensare?- Marianella Sclavi

Uno degli strumenti che ci viene rifilato più di frequente oggi è il sondaggio di opinione. La sanità, la riforma… chiamo individualmente un...