Maker: L'interdisciplinarietà è il nuovo campo da gioco...





C'è il sistema che traduce i movimenti di mani che parlano la lingua dei gesti in parole scritte o pronunciate da un telefonino. 

Spade laser fatte con tubi di plastica di scarto e fogli di cellophane.
Il sistema per segnalare ad una centralina quando un bidone di olio usato è pieno, per andarlo a recuperare.
La stampante 3d, ovviamente, ma anche una per il braille e un'altra che disegna su muri enormi.
Droni in grado di sorvolare disastri ambientali, acquisire dati, aggiornare mappe e individuare superstiti. 

Un modo per aiutare i non vedenti ad orientarsi nello spazio con la geolocalizzazione, come già fanno i pipistrelli. 
E l'autoimboccatore robotico, manovrabile con soli due semplici enormi bottoni. 

Poi c'è pure la mensola su cui poggi le cose che non vuoi dimenticare. E se esci senza, parte la musica ad alto volume.
E i robottini programmabili tramite successioni di mattoncini Lego di diversi colori, con infinite applicazioni ai campi della didattica. 
E i mille modi possibili per sfruttare le capacità già presenti nei nostri attuali telefonini. 

Se c'è una cosa chiara, in questa Rome Faire Maker, è che non esistono recinti chiusi ed aree riservate. Prodotti e servizi. Impresa, sociale, manifattura, robotica...E' interdisciplinarietà il nuovo campo di gioco. E nessuno può più pensare di essere "padrone a casa propria".

Il mondo è misterioso e caotico. Nel bene e nel male. Rendere visibile ed affrontabile (per sé e per gli altri) lo scenario in cui ci si muove, è parte dell'ideazione stessa di prodotti e servizi.  

Non c'è solo del buono, è ovvio. E c'è anche  una buona dose di retorica. Ma l'impressione  è quella di trovarsi di fronte ad una grande rivoluzione. Le abilità specifiche cercano le competenze soft (e viceversa) ed insieme travolgono il sapere solo formalmente certificato o la tradizione che non si trasforma. I filosofi amoreggiano con i nerd. Anzi, i nuovi costruttori sono al tempo stesso appassionati di elettronica e filosofia, di internet ed aquiloni, meccanica e fiori, cucina e falegnameria...  

Che si parli di artigianato, industria o terzo settore... chi non riesce a guardare le cose in modo diverso e a creare nuove connessioni, anche se vende online e digitalizza tutti i propri archivi, rischia di trovarsi da solo, aggrappato all'essere il primo nel proprio piccolo spazio ordinato, mentre il mondo e la vita si sono trasferite altrove. 

  

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