L'eccedenza




L'eccedenza, in una società dei consumi, non è una disfunzione del sistema. È parte integrante di un sistema disfunzionale. 
Occuparsi di recuperare gli scarti e rimetterli in circolo non è un fine, è un mezzo. È il mezzo per costruire reti che aiutino le persone scartate ad uscire dai margini e rimettersi in circolo. 
Ed è un modo per costruire alleanze tra soggetti diversi del territorio (chi produce, chi distribuisce, chi assiste, chi ha bisogno, chi amministra). E quindi costruire coesione sociale e comunità. 
Ed è un modo concreto, comprensibile e prendibile di fare qualcosa di socialmente utile. 
E, attraverso il fare e la riflessione sul nostro rapporto con le cose, è un modo per educarci tutti a stili di vita differenti. Persone ed organizzazioni. E per trovare (in virtù della rete e della acquisita consapevolezza) anche la forza e la motivazione per provare a cambiare il sistema. 
Insomma, dicevamo oggi, cose come il recupero delle eccedenze alimentari non sono azioni caritatevoli aggiuntive da accostare al normale fare Acli. Sono modi concreti di sperimentare modi nuovi di essere Acli. 

Sintesi liberamente tratta dal dialogo tra Lidia Borzì, Italo Sandrini e la sottoscritta. Su invito di Erica Mastrociani.

Cosa vuol dire pensare?- Marianella Sclavi

Uno degli strumenti che ci viene rifilato più di frequente oggi è il sondaggio di opinione. La sanità, la riforma… chiamo individualmente un...