10. Il problema è sempre la ricomposizione - Manukian

Da una vita mi occupo dei servizi, da una vita mi accorgo che non basta mai ciò che cerchiamo di capire e realizzare. Quindi siamo sempre in un percorso di apprendimento. E l’importante è che sia un apprendimento collettivo. Ci presentiamo tutti e 4 insieme per rendere qui agito un piccolo gruppo pensante

Il problema che abbiamo nel sociale è sempre la ricomposizione. Il sociale è sempre riferito al sanitario che fa riferimento al razionalismo che è dividere, separare. Si separano i polmoni dal fegato, la mente dal corpo. Fa riferimento al pensiero illusorio ma sempre perseguito del guarire. 

L’apprendere sta in mezzo al comprendere, che è ciò che avete fatto ieri, conoscenza non astratta, ma conoscenza per comprendere, per prendere con, prendere insieme. Comprendere è molto vicino all’apprendere ed è la premessa per intraprendere che è ciò che farete domani. C’è una connessione che è già in fieri sottolineata da questa modalità. 

Comprendere non è automaticamente apprendere. Si possono sapere le cose e non saperle usare. Si sanno usare se si apprendono. Si interiorizzano. La differenza tra imparare ed apprendere. Imparare viene da parare, procurare, acquistare. Imparare è acquisire una serie di conoscenze in una relazione dissenterica tra qualcuno che sa e qualcuno che non sa. Imparare prevede uno schema relazionale di-simmetrico, gerarchico. Rovesciare, sapete tutti, è difficilissimo. Stessa cosa succede con l’insegnante, ma anche con il medico, con l’educatore, con l’assistente sociale. Con le varie figure che si occupano di sociale. Siamo qui per cercare di distinguere cosa vuol dire imparare da apprendere. Apprendere è afferrare con la mente. nell’imparare c’è sempre una componente di passività. Non restare ancorati al modello di imparare da chi sa di più ma di aprire la strada di mettersi in contatto con la realtà in modo attivo, positivo, costruttivo e più aperto. 

Intraprendere, realizzare qualcosa nel sociale, è legato all’apprendere. Se non possiedi, non sei in grado di usare quello che fai, ti accosti alla realtà attraverso dei modelli che vengono proposti, al di fuori dei contesti. Perchè passa l’idea che questo è ciò che è giusto fare. nel sociale ciò che è giusto e che è corretto va visto volta per volta, nella specificità delle situazioni, non esiste in astratto. Nel sociale non esiste l’oggettivo. E’ tanto più oggettivo ciò che può essere visibile a tutti e quindi può essere nominato e collegato. 


Siamo in una impresa. Ogni impresa è sempre accompagnata da tante difficoltà. Sempre difficile rappresentarsi con chiarezza i problemi e quindi definire gli obiettivi. Ci si pongono sempre grandi finalità che non si riescono a raggiungere. Ci si focalizza sugli obiettivi senza avere attenzione a se questi rispondono ai problemi. Si finisce per focalizzarsi solo sugli obiettivi. Mediamente gli obiettivi sono molto alti. Per cui non si raggiungono. E si finisce per deprimersi e per colpevolizzare. O per sfuggire al momento di verifica. O per mentire scivolando sull’elenco delle prestazioni fatte. Nel sociale molto spesso gli esiti voluti non si raggiungono ma si raggiungono esiti non voluti che sono ancora più interessanti dei voluti. 

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