Prima comunione




Mi ci vuole più tempo per sedimentare e scrivere. E di foto buone praticamente non ce ne sono ancora. Tranne quella di ieri sera, tutte le famiglie, dopo le pulizie. Ma non so se tutti gradiscono pubblicare foto dei figli. 

Per ora dico solo: 
La fede (la ricerca della fede)... non è un  fatto individuale.
Ed educare non è un'impresa individuale. 
(Per crescere un bambino ci vuole un intero villaggio, diceva qualcuno, altrove da qui).

In questa Prima Comunione di Pietro e forse in generale in quest'anno è è di questo che abbiamo fatto un po' esperienza.

Ora siamo stanchi, della stanchezza buona che viene dalla sensazione di aver fatto qualcosa di sensato. E siamo grati. A tutto e tutti. Tutti quelli con cui abbiamo, in modo diverso, avuto modo di condividere questo cammino, questi figli, questo momento. 

Gli eventi sono momenti e sono segni. E i segni sono belli e contano e riempiono.
Ma ciò che conta di più è la quotidianità, la semplicità, la normalità e i rapporti che si tessono, nel tempo. Sono quelli gli elementi  in cui ci troviamo più a nostro agio. 

Da qui, quindi, con calma, di nuovo, e ancora: 
"La strada si apre. Passo dopo passo. Ora, su questa strada, noi. 
E si spalanca un cielo, un mondo che rinasce, si può vivere... per l'unità".
Unità. Che non è mai la sfera, ma il poliedro. 

E intanto: 
"Canta come cantano i viandanti. Non solo per riempire il tempo. 
Ma per sostenere lo sforzo. Canta e cammina. Canta e cammina.
La fatica aiuta a crescere, nella condivisione". 

Con l'augurio a Pietro, Matteo, Tiziano, Samuele, Guglielmo, Anna Laura, Alessandra, Zeyna, Nicole e Elena Sofia (e a tutti gli altri venuti prima e che verranno dopo) di assaporare fino in fondo il calore e la prorompente bellezza di quelle mani posate sulle spalle ad indicare la via. 

E a noi genitori, di fronte al loro meraviglioso (ma a volte un po' spaventoso) diventar grandi, l'augurio di saper trovare i modi opportuni per esserci. Ma anche l'augurio di saper riconoscere ed accettare tutte buone alleanze educative, e saper fare i passi indietro necessari per lasciarli camminare e andare per le loro strade... 

(E poi tra meno di 20 giorni si sale a nord che c'è Marta ed è condivisione con un altro pezzo di mondo...)

Cosa vuol dire pensare?- Marianella Sclavi

Uno degli strumenti che ci viene rifilato più di frequente oggi è il sondaggio di opinione. La sanità, la riforma… chiamo individualmente un...